L’abbattimento cipressi a Firenze è uno dei servizi che offriamo per i nostri clienti. In questo caso siamo interventi in una situazione molto delicata e difficile. I cipressi abbattuti sono cresciuti all’interno di un cimitero privato. La location era quindi difficilissima per tanti aspetti. Abbiamo trovato spazi molto ristretti, oltre a bersagli sensibili molto numerosi e accessibilità molto complicata. Come intervenire in questi casi? Come si lavora in questi contesti?
Abbattimento cipressi Firenze e poi sostituzione e nuovi impianti
La decisione di abbattere questi alberi è venuta dopo una accurata valutazione. Infatti ci siamo coordinati con un team di esperti (dottori forestali) e il comune. Dopo un valutazione sulla pericolosità degli alberi abbiamo deciso per la sostituzione. Dopo le operazioni di abbattimento infatti sono stati messi a dimora dei nuovi alberi. Per ogni cipresso abbattuto, abbiamo piantato due cipressi più giovani. Gli alberi in questione erano stati classificati pericolosi. Durante le operazioni di taglio infatti abbiamo verificato che una parte del legno del tronco era degradata, quasi marcia. In casi come questi è una buona pratica la sostituzione. Riteniamo questa modalità la migliore per rinnovare le alberatura delle nostre città.
Che benefici ci regalano gli alberi? In particolare in contesti come questi crediamo che continuare a dare i benefici che gli alberi regalano sia fondamentale: oltre che per un importante valore ornamentale anche per un fatto di ecosistema. Gli alberi portano infatti moltissimi benefici. Regalano ombra, ci donano ossigeno rendendo l’aria maggiormente respirabile.
La tecnica di abbattimento
Vista la difficile situazione, abbiamo optato per ovvi motivi per l’abbattimento controllato. Non potevamo assolutamente tagliare gli alberi interamente. Abbiamo optato per un mix di tecniche: teleferica semplice, ribaltamento controllato dei tronchi. Dopo un sopralluogo abbiamo deciso di unire diverse tecniche di abbattimento. Per la chioma abbiamo optato per la teleferica semplice. Come funziona?
Questa tecnica consiste nel tagliare i rami vincolandoli a una fune che bloccata a terra distante dal tronco dell’albero. I rami tagliati “corrono” su questa fune e prima di cadere a terra vengono allontanati dal tronco principale. Per calare le porzioni di tronco abbiamo scelto la tecnica del ribaltamento controllato. Cioè “calare” su se stesso le porzioni del tronco principale. In caso particolare ci siamo trovati davanti a due alberi piuttosto vicini. Questa “vicinanza” ci ha aiutato a poter controllare in modo efficacie il taglio di un tronco. Dopo molti anni di esperienza alle spalle, dopo molti lavori svolti siamo riusciti a scegliere la tecnica giusta in abbinamento a ogni situazione.
La nostra grande passione per il treeclimbing, la conoscenza dei materiali e delle tecniche sono davvero molto importanti. Possiamo portare a termine con successo lavori di questo tipo grazie alla conoscenza, non certo grazie all’improvvisazione. Gli operatori che lavorano in contesti come questi devono avere una accurata preparazione, partecipando a specifici corsi di formazione.
Un doppio sistema
Abbiamo utilizzato un doppio sistema, sia di lavoro sia di abbattimento controllato. Abbiamo “smontato” le porzioni finale del tronco con due ancoraggi separati. Questo ci ha permesso di sollecitare in maniera minore la struttura dell’albero già debole. Così facendo abbiamo ripartito il carico su due elementi. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di controllare in maniera più precisa la discesa a terra del pezzo tagliato. E il sistema di lavoro?
Anche il sistema che il climber ha utilizzato per lo spostamento era doppio. L’operatore ha avuto la possibilità di essere ancorato su due elementi differenti. Grazie a questa tecnica abbiamo potuto lavorare aumentando la sicurezza e l’efficienza.
In conclusione svolgere lavori di questo tipo richiede molta preparazione. Ma non basta. Serve in particolar modo la passione! Per questo tipo di lavoro che è si pericoloso e particolare ma davvero bello e unico!